Taxi, la nostra favola di Natale

Taxi, la nostra favola di Natale

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Taxi era una gatta anziana di colonia, una vita passata tra le strade in zona via Sospello a soffermarsi nei punti cibo che conosceva e a cercare un riparo per dormire.

Quando lo scorso ottobre era così malconcia che non mangiava proprio più, la Gattara che se ne occupava ci ha chiesto aiuto. Quel giorno nessuno era disponibile a portarla in clinica ed abbiamo chiamato un taxi. Per questo all’arrivo in clinica l’hanno chiamata Taxi.

Dopo 10 giorni di ricovero si è ripresa, ma il quadro non era eccezionale: neanche un dente in bocca, sicuramente anziana, FIV positiva, una massa nell’intestino e una (probabilmente una metastasi) a livello del mediastino, respirazione affannata, insufficienza renale, ipertiroidismo, dermatite forse paraneoplastica e forse qualche altra cosuccia.

Non abbiamo approfondito con delle analisi la natura è lo stadio del tumore, certo è che non potevamo rimetterla per strada, era una gatta selvatica che non si faceva toccare e farla addormentare dopo che aveva ricominciato a mangiare ci spiaceva.

Allora Francesca ha deciso di portarla a casa per farle vivere i suoi ultimi giorni al caldo.

I suoi ultimi durano da 14 mesi (con qualche alto e basso perché un paio di ricovero in clinica li ha fatti ovviamente).

Nel frattempo moooolto con calma ha imparato a fidarsi degli umani ed ha trovato il coraggio di conquistare tutta la casa, una stanza per volta. Le giornate di Taxi trascorrono da perfetta nonnina, tra i suoi vari tronetti comodi e caldi.

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